L’attuale legge elettorale – che non prevede ballottaggio fra i primi due eletti che non avessero raggiunto la maggioranza assoluta – assegna la vittoria al candidato presidente più votato.
È in atto, nello schieramento di centro sinistra, un autentico duello all’ultimo sangue fra Alessandra Todde e Renato Soru: il rischio è di dissanguare questo elettorato favorendo la (debole, in verità, se non fosse per la discesa in campo della premier Meloni) candidatura di Paolo Truzzu.
Demos e i candidati di tutte le sue liste, in questo contesto, vuol essere presenza dialogante e mai divisiva, aperta al dialogo e al confronto con tutti.
La Sardegna, prostrata e fiaccata da cinque anni di latitanza di una guida politica e programmatica, chiede che si apra una stagione di nuovo umanesimo, ripartendo da quei valori di lealtà, laboriosità, serietà che sono nel Dna di ogni sardo di buona volontà.
Lo possiamo fare riportando al voto giovani e poveri, forse i più delusi da questo quinquennale passaggio a vuoto che vogliamo metterci alle spalle per rinascere alla speranza e alla crescita.